La tendenza, dettata dalla moda e dalle esigenze estetiche di un sorriso smagliante e luminoso, è supportata da tecniche odontoiatriche affidabili, in grado di riportare alla luminosità e al bianco originale i denti che hanno subito nel tempo sia un'accentuazione della colorazione sia una decolorazione dello smalto e delle dentina.
Il nostro studio si è attrezzato da tempo per soddisfare la crescente richiesta di eliminare questo spiacevole inestetismo della bocca, tanto da meritare sotto questo riguardo il riconoscimento di un approccio innovativo e moderno.
LE TERAPIE SBIANCANTI
Le terapie sbiancanti possono essere fondamentalmente di due tipi: domiciliare e professionale.
Lo sbiancamento dei denti domiciliare ha vari metodi per essere messo in atto, il più conosciuto perché fortemente reclamizzato è indubbiamente il cosiddetto “fai da te”.
Molta spinta pubblicitaria la ricevono anche tutta una serie di dentifrici sbiancanti cosiddetti “whitening” che portano a loro sostegno la presenza di componenti più o meno naturali che vanno dai sali di fluoro combinati con i licheni d’argilla, all’aloe vera, ai sali minerali attivi, fino al comune bicarbonato di sodio.
Va ricordato che restano ottimi i dentifrici per l’igiene orale quotidiana, ma la loro azione sbiancante è solo di tipo mantenitivo dopo un trattamento professionale e non efficace da solo.
Totalmente inefficace è invece l’effetto sul colore dei denti delle gomme da masticare, che vanno tuttavia consigliate dopo i pasti, se contenenti xilitolo o sorbitolo, per il loro effetto pulente e come prevenzione della carie qualora si sia impossibilitati ad usare lo spazzolino. Gran poca efficacia può essere attribuita anche alle strisce sbiancanti reperibili in farmacia o nella grande distribuzione.
Per quanto riguarda il metodo “fai da te” i principi attivi in possesso di effetto sbiancante sono gli stessi di quelli utilizzati professionalmente dai dentisti, ovvero il perossido di idrogeno e il perossido di carbamide.
Quello che differenzia il trattamento professionale, oltre alle metodiche di attivazione e potenziamento dell’effetto sbiancante è la percentuale di principio attivo presente nel prodotto, che per quelli venduti in farmacia o al supermercato non deve superare lo 0,1%, secondo la Direttiva Europea per i prodotti cosmetici (76/7 68/EEC). Ben diversa è la percentuale utilizzabile sotto il controllo del dentista.
Altro sostanziale difetto è che la mascherina comprata al banco, dove il paziente deve posizionare il gel, è di dimensioni e forma universali, con la presunzione di “andare bene” per tutte le bocche o dentature, mentre così non può essere. L’uso indiscriminato di sostanze sbiancanti, che si somma all’utilizzo di dentifrici dall’effetto abrasivo “meccanico”, di gomme da masticare, eccetera, mette a rischio lo smalto, lo consuma irrimediabilmente. L’eccesso o l’uso di sbiancanti a dosi di perossido incontrollate può provocare ipersensibilità, danneggiare lo smalto, indurre carie, gengiviti e nei soggetti predisposti sviluppare fenomeni di sensibilizzazione. Un valido e completamente sicuro sbiancamento domiciliare invece è quello che prevede, dopo la presa delle impronte delle arcate dentali, il confezionamento da parte del laboratorio odontotecnico, di apposite “mascherine” eseguite su misura che controllate e ottimizzate dal dentista, permettono a chiunque, una volta applicate nel cavo orale, di ottenere il corretto posizionamento del gel sbiancante solo sulle superfici vestibolari, ovvero quelle estetiche, salvaguardando nel contempo i delicati tessuti gengivali. Grazie alla precisione di questo presidio su misura possono essere consegnati al paziente prodotti specifici altamente professionali aventi concentrazioni di principio attivo intorno al 20% e che dovranno prevedere applicazioni di 30 o 40 minuti al giorno per due settimane.
Lo sbiancamento dentale professionale viene eseguito esclusivamente in studio e si avvale sempre di gel contenenti perossidi, ma si differenzia per due importanti caratteristiche: comporta un’unica seduta che va da un’ora a un’ora e mezza a seconda della metodica utilizzata ed è potenziato nella sua efficacia dall’utilizzo di apparecchiature dedicate (come le strumentazioni per sbiancamento con led e sbiancamento con laser). La caratteristica essenziale resta comunque sempre la supervisione del professionista che, dopo un’attenta valutazione del caso, saprà valutare la presenza di eventuali controindicazioni confortando il paziente e sciogliendo ogni dubbio. La seduta inizia con il posizionamento della diga a completa protezione delle mucose, che per questo tipo di trattamento consiste nell’applicazione tramite siringa monodose di uno spesso film di resina semisolida lungo la festonatura gengivale di tutti gli elementi ed al suo immediato indurimento tramite luce alogena. Successivamente si procede all’applicazione del gel sbiancante (con una percentuale del gel sbiancante che raggiunge il 40% in totale sicurezza!) sulla superficie di tutti gli elementi interessati e all’utilizzo delle attrezzature scelte dal professionista che fondamentalmente possono essere :
- Lampade a luce fredda a led BLU, dove due diodi emettono onde elettromagnetiche aventi una potenza di circa 600 mW/cm2 e una lunghezza d’onda di circa 480 nanometri.
- Lampade a luce fredda a led VERDI, dove due diodi emettono onde elettromagnetiche aventi una potenza di circa 1.000 mW/cm2 e una lunghezza d’onda di circa 530 nanometri.
L’efficacia di queste due metodiche di sbiancamento denti con led, a parità di concentrazioni, è del tutto sovrapponibile ed è comprovata ormai da numerosi test sia di laboratorio che clinici. Si differenziano principalmente per la minor durata della seduta che caratterizza la seconda rispetta alla prima.