Sette giorni e mezzo

Lo sapete quanti dentisti ci sono nel mondo? Circa due milioni e mezzo. Mentre sono circa 1,2 milioni gli altri membri del team odontoiatrico, ovvero igienisti, terapisti dentali (una figura intermedia tra odontoiatra e igienista) e assistenti alla poltrona. La loro distribuzione nel globo è però tutt’altro che uniforme, perché se nei paesi ricchi sono talvolta pure troppi (in Italia circa 8 ogni 10 mila abitanti), nei paesi poveri sono così pochi che vengono riportati in numeri assoluti (91 in Burkina Faso, 27 in Congo, 4 in Burundi).
Questi, insieme a tantissimi altri, sono dati riportati nel “Rapporto globale sulla salute orale” appena licenziato dall’OMS-WHO e che potete facilmente trovare online. Una lettura interessante per chiunque si occupi di salute orale.
Il dato al centro del rapporto è il numero di abitanti della terra affetti da malattie della bocca: 3 miliardi e mezzo, ovvero metà della popolazione. Un miliardo in più di quelli che soffrono dei 5 principali gruppi di malattie non trasmissibili messi assieme e che includono: disordini mentali, malattie cardiovascolari, diabete, pneumopatie croniche e tumori maligni. Un dato che è il risultato di una crescita del 50% dal 1990 a oggi e che indica l’inefficacia delle strategie di prevenzione adottate a tutte le latitudini. Sì perché una caratteristica delle malattie della bocca è che la loro prevalenza è la stessa indipendentemente dal clima e dal PIL.
Ma l’OMS-WHO non si limita a fornire numeri, indica responsabilità precise dello stato di salute delle bocche del pianeta. Punta il dito verso l’industria alimentare, colpevole di comportamenti che ricalcano quelli dei produttori di sigarette rispetto ai danni del fumo, ma anche verso un modello basato sulla riparazione del danno piuttosto che sulla prevenzione.
A questo proposito mi ha colpito la storia che riguarda il dentifricio al fluoro, strumento di provata efficacia nel prevenire la carie, ma solo recentemente inserito dall’OMS-WHO nell’elenco dei farmaci essenziali. Dentifricio al fluoro che noi diamo come qualcosa di scontato (e qualche volta di superato). Sbagliando (in entrambi i casi). Perché un cittadino di un paese subsahariano per comprare il dentifricio sufficiente a lavarsi i denti per un anno deve lavorare 7 giorni e mezzo (una spesa insostenibile secondo l’OMS-WHO), mentre a un suo pari italiano bastano poche ore.

Giovanni Lodi

Dental Cadmos – Febbraio 2023