Chewing gum allo xilitolo sono cario-protettivi: riducono davvero la placca dentale

Condizione clinica

Lo xilitolo è un dolcificante artificiale appartenente alla categoria dei polioli e svolge importanti funzioni benefiche all’interno del cavo orale. Nello specifico, lo xilitolo ha un effetto protettivo nei confronti della malattia carie. Lo xilitolo infatti è in grado di interferire con il metabolismo del batterio cariogeno Streptococcus mutans bloccando l’enzima glicosiltransferasi che, normalmente interviene nella fermentazione degli zuccheri semplici in acido lattico e nella formazione dei muco-polisaccaridi extra-cellulari costituenti l’impalcatura del biofilm batterico cariogeno.
Il dosaggio di xilitolo consigliato per ottenere l’effetto cario-protettivo è pari a 5g/giorno, che appare un dosaggio importante, anche in considerazione del fatto che un sovradosaggio può essere causa di effetti collaterali a livello gastrointestinale (effetti lassativi).
In commercio è possibile ritrovare dei chewing gum addizionati allo xilitolo e il loro consumo sembra essere associato a un effetto carioprotettivo, nonostante la concentrazione di xilitolo sia decisamente inferiore rispetto a quella consigliata e sopraccitata. La massima concentrazione di xilitolo liberato si ha dopo un minuto dall’assunzione del chewing gum e tende a scomparire dopo tre minuti per un effetto di diluizione del dolcificante da parte della saliva.
Controversa è la questione se l’effetto cario-protettivo non sia piuttosto da riferire all’azione meccanica del chewing gum (rimozione meccanica per attrito della placca batterica) piuttosto che al meccanismo di blocco dell’enzima glicosiltransferasi di Streptococcus mutans da parte dello xilitolo.

Dati di evidenza scientifica

Una recente revisione sistematica condotta da Söderling E. e il suo gruppo ha voluto indagare la reale efficacia dei chewing gum addizionati con lo xilitolo nel ridurre l’accumulo di placca batterica sulle superfici dentali e se questo effetto non differiva rispetto ad altri chewing gum addizionati con altri edulcoranti non fermentabili, come ad esempio il sorbitolo.
La ricerca degli studi, attraverso le banche dati, è stata condotta prendendo in considerazione un ampio periodo temporale compreso tra il 1971 e il 2020, includendo esclusivamente studi clinici condotti su individui sani. Al termine della selezione delle pubblicazioni sono stati inclusi 14 studi clinici per la revisione: visto l’ampio periodo di valutazione temporale, gli studi apparivano abbastanza eterogenei tra loro e dunque gli autori non hanno potuto condurre l’analisi quantitativa attraverso la metanalisi.
Quasi tutti gli studi inclusi prendevano in considerazione la riduzione dell’accumulo di placca batterica sia in soggetti adulti sia in ragazzi (<18 anni) e 11 di questi consideravano un periodo di osservazione breve (compreso tra i 6 e i 30 giorni), mentre tre studi prevedevano un periodo di valutazione degli effetti dello xilitolo decisamente superiore (compreso tra 1,5 e 6 mesi).
Le conclusioni della revisione sistematica hanno evidenziato che il consumo di chewing gum addizionati con xilitolo riduce l’accumulo di placca batterica sulle superfici dentali. Questo effetto non si è riscontrato invece per i chewing gum addizionati con sorbitolo oppure privi di edulcoranti, evidenziando così che l’effetto cario-protettivo (minor accumulo di placca) è da attribuire allo xilitolo e non all’azione meccanica del chewing gum sulle superfici dentali. Le caramelle addizionate con lo xilitolo non hanno mostrato, invece, una riduzione dell’accumulo di placca come i chewing gum.
Gli autori concludono sottolineando come ad oggi non sia chiara la frequenza di assunzione del chewing gum a base di xilitolo necessaria per ridurre l’accumulo di placca sulle superfici dentali. Poiché la massima concentrazione di xilitolo è liberata dal chewing gum nel primo minuto di masticazione, gli autori suggeriscono che il chewing gum può essere mantenuto nel cavo orale fino a quando non perde di gusto (aromi aggiunti) e di piacevolezza.

Implicazioni cliniche

1) Un impiego abituale di chewing gum a base di xilitolo riduce l’accumulo di placca batterica sulle superfici dentali come conseguenza di un effetto antagonista rispetto al metabolismo di Streptococcus mutans nel produrre acidi organici e i costituenti del biofilm batterico.
2) I chewing gum edulcorati con altri dolcificanti non fermentabili (ad esempio sorbitolo) non evidenziano un paragonabile effetto cario-protettivo come quello evidenziato dai chewing gum allo xilitolo.

Fonte: Söderling E, Pienihäkkinen K. Effects of xylitol chewing gum and candies on the accumulation of dental plaque: a systematic review. Clin Oral Investig. 2022 Jan;26(1):119-129.

Stefano Daniele
Odontoiatra

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