Autotrapianto: un’alternativa clinica per denti in anchilosi

L’anchilosi dei denti anteriori è una complicazione grave dei denti incisivi permanenti reimpiantati o che hanno subito grossi traumi. Questi eventi traumatici possono creare gravi danni alle cellule del legamento parodontale che ricoprono la superficie radicolare. Come risultato di questo danno tissutale il legamento parodontale viene sostituito da nuovo tessuto osseo, causando anchilosi tra dente e osso. Una volta che si instaura il processo di anchilosi, esso continuerà fino a un completo riassorbimento della radice che verrà sostituita da osso, portando quindi alla perdita dell’elemento. L’anchilosi e il riassorbimento radicolare sono la più grande causa di perdita di denti traumatizzati a cinque anni. In accordo con quanto descritto da Andersson, la percentuale di riassorbimenti radicolari è significativamente più alta nei pazienti con età compresa tra gli 8 e i 16 anni, piuttosto che quelli con età inclusa tra 17 e 39 anni.
La maggior parte dei traumi dentali che portano ad avulsione, intrusione o lussazione laterale coinvolgono individui giovani, in particolar modo nell’età compresa tra gli 8 e i 10 anni, nella prima fase della dentizione mista. In un individuo in crescita l’anchilosi porterebbe a una posizione scorretta del dente danneggiato; lo sviluppo dell’alveolo sarebbe compromesso, risultando in futuri problemi estetici e funzionali. Inoltre, un dente anchilosato in queste condizioni andrebbe rimosso prima di affrontare una eventuale terapia ortodontica o protesica. L’estrazione andrebbe effettuata il prima possibile nel momento in cui si diagnosticasse il problema.
Le opzioni di trattamento considerabili includono: build-up in composito, distrazione ossea, osteotomia segmentale, estrazione del dente, rimozione della corona e autotrapianto. La terapia estrattiva risulta essere un trattamento inadeguato poiché indurrebbe una perdita di volume osseo in senso sia orizzontale che verticale, perdita in questo caso ulteriormente aumentata dalle probabili difficoltà tecniche dovute all’estrazione di un elemento in anchilosi. Inoltre, il posizionamento di un impianto nell’area andrebbe posticipato sino a quando il paziente non abbia terminato la fase di crescita.
La correzione del difetto con una ricostruzione in composito può essere una soluzione valida nel caso in cui il paziente abbia già superato la fase di crescita e il malposizionamento sia minimale, mentre invece non risulta essere particolarmente raccomandata nei pazienti in fase di crescita attiva. La infraocclusione in questo caso tenderebbe a peggiorare con il tempo, portando a un elemento dentale particolarmente lungo con grande asimmetria dei margini gengivali.
La distrazione ossea, realizzata con una osteotomia del complesso dente-osso, può essere un’alternativa clinica, ma il trattamento andrebbe posticipato sino al termine della crescita dell’individuo. È stata anche proposta un’osteotomia segmentale con innesto di osso autogeno, ma in letteratura c’è solo un caso già presentato, per quanto al momento ci è noto.
Rimangono quindi da descrivere le ultime due possibilità: la rimozione della corona e l’autotrapianto del primo premolare in sede anteriore. La decoronazione è una tecnica chirurgica semplice e sicura descritta per la prima volta da Malmberg nel 1984 per la preservazione dell’osso alveolare prima posizionamento implantare.
Nel momento in cui viene osservata una infraocclusione si procede con la chirurgia sollevando un lembo per ottenere un buon accesso chirurgico e si rimuove quindi la corona 2 mm più apicale del margine cervicale. Con uno strumento endodontico manuale o rotante si procede quindi rimuovendo qualsiasi materiale di riempimento canalare o le rimanenze della polpa, permettendo quindi che il sangue penetri all’interno dello spazio canalare. Si termina quindi la chirurgia con la chiusura completa del lembo, con guarigione per prima intenzione. Quando la decoronazione viene effettuata prima della crescita adolescenziale è lecito aspettarsi anche una crescita verticale di tessuto osseo, mentre l’ampiezza della cresta viene mantenuta a tutte le età.
La decoronazione è probabilmente il trattamento di scelta elettiva dei denti anchilosati in pazienti in crescita, poiché preserva le dimensioni dell’alveolo rendendo quindi possibile il posizionamento dell’impianto al termine del periodo di crescita e sviluppo.
Un’alternativa alla decoronazione è l’autotrapianto dell’elemento. La maggioranza dei pazienti che soffre di anchilosi dei denti anteriori ha malocclusioni, principalmente seconde classi di Angle, e può essere anche necessaria l’estrazione di denti per correggere i problemi occlusali.
Se lo studio effettuato dall’ortodonzista evidenziasse la necessità di estrarre un premolare inferiore, andrebbe considerata la terapia dell’autotrapianto che è un trattamento affidabile. In uno studio di Kvint si evidenzia una percentuale di successo pari all’81% sul totale di 215 pazienti coinvolti.
La più alta percentuale di successo, 100%, è stata ottenuta per il trapianto del premolare nella zona dei mascellari anteriori. In accordo con Czochrowska lo stato generale dei tessuti circostanti i premolari trapiantati, che appare simile a quello degli incisivi naturali, indica come questa terapia trovi applicazione nel trattamento di incisivi permanenti persi dagli adolescenti. Inoltre l’autotrapianto rappresenta una possibilità di potenziale osteoinduzione e quindi di ristabilimento del normale processo alveolare.

Miguel Roig Cayon
Josè Espona Roig
Joan Grau Cases
Fernando Duràn-Sindreu Terol

Il Dentista Moderno settembre 2013